
Morte di Alessandro Mineo, Ucciso da chi ci dovrebbe difendere dal male
«Non è possibile che i carabinieri passino con il rosso e uccidano un giovane. Questo non deve accadere nemmeno quando si corre a sirene spiegate, perché il rischio di causare incidenti è altissimo. Un altro giovane ha perso la vita sulla strada». Sono queste le prime parole di Pietro Crisafulli, responsabile per la Sicilia dell’AUFV, l’Associazione unitaria familiari e vittime Odv, Presidente di Sicilia Risvegli, dopo la morte di Alessandro Mineo, 25 anni, rimasto ucciso lunedì sera in un terribile incidente a Catania.
Alessandro era in sella al suo scooter quando è stato travolto da una gazzella del nucleo radiomobile dei carabinieri. La dinamica è ancora da chiarire, ma secondo le prime ricostruzioni fatte dalla polizia locale, l’auto dei carabinieri si sarebbe scontrata prima con una Smart e poi avrebbe finito la sua corsa sullo scooter, che era fermo al semaforo rosso. Per Alessandro lo scontro è stato fatale.
«Ora la sua famiglia è dilaniata», ha aggiunto Crisafulli, che cinque anni fa ha perso suo figlio Mimmo, investito e ucciso da una macchina a un incrocio, «cercherò di stare vicino il più possibile ai suoi poveri genitori e, insieme all’associazione che rappresento qui sul territorio, mi batterò perché questa morte non rimanga senza giustizia. Rivolgo un appello alle istituzioni affinché ci aiutano a prevenire ed evitare questi incidenti che stanno macchiando di sangue Catania e provincia, condannando tante famiglie a un vero e proprio ergastolo di dolore».
«Sull’incidente di Catania riteniamo che non si tratti di una tragica fatalità, purtroppo le colpe di questi eventi vanno ben ricercate», ha dichiarato Alberto Pallotti, presidente dell’AUFV, che riunisce tre associazioni: Sicilia Risvegli e vittime della strada ODV, l’Associazione Unitaria Familiari e Vittime e l’AMCVS, Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV. «Le forze dell’ordine vivono una situazione difficile perché devono intervenire su strade dove ci sono molti pericoli. Nonostante abbiano i mezzi per segnalare la loro presenza, a volte, come in questo caso, le regole non vengono rispettate dai normali utenti della strada, che fanno manovre azzardate in mezzo alla strada e non rispettano la precedenza che si dovrebbe dare alle forze dell’ordine in servizio. Penso – ha ribadito Pallotti – che il sistema debba essere rivisto, dobbiamo confrontarci con queste tragedie che non sono rare nel nostro Paese. Ora un ragazzo è morto e una ragazza è ricoverata in ospedale, non per la loro imprudenza, ma perché stavano rispettando le regole. Infatti, se si fossero mossi, non si sarebbero trovati nella traiettoria dell’impatto. Dobbiamo adesso capire di chi sono le responsabilità. Saremo sempre vicini alle famiglie e non accetteremo patteggiamenti facili in tribunale, come è successo per il caso di Mimmo Crisafulli».
Ucciso da chi ci dovrebbe difendere dal male, il commovente post su Facebook, da parte di Giorgia Costa fidanzata di Alessandro, che riportiamo integralmente.
La nostra felicità in questa vita è stata intensa ma troppo breve. Ti scrivo da un letto di ospedale fisicamente immobile e mentalmente distrutta. Non riesco ancora a crederci che mi hai lasciata sola. Non doveva andare così! Stavamo solo tornando a casa come ogni sera e quei maledetti improvvisamente ci sono venuti addosso. Ho chiesto a tutti quale sia stato il nostro errore: essere al posto sbagliato nel momento sbagliato. Sei stato il mio scudo, il tuo corpo ha salvato il mio. Fino alla fine mi hai protetta da ogni male e dal giorno che ti ho conosciuto sei stato il mio angelo, adesso lo sarai un po’ di più. Mi hai fatto vivere un anno di amore folle, alimentato dai nostri tanti progetti. Tu riempivi le mie intere giornate. Quanta felicità mi procuravano le tue attenzioni e il tuo amore incondizionato che mi collocava al primo posto nella tua vita. Mamma tua piano piano ci aiutava a comprare tutto per quella che un giorno sarebbe stata casa nostra. Vivevamo l’uno per l’altra, due corpi distinti con le anime incrociate che percorrevano quel filo rosso che non ci avrebbe separati. Sei stato prezioso, indispensabile, l’unico che mi ha compresa e accompagnata in questo viaggio che chiamano vita. Non ho mai provato amore più vero del nostro e per questo ti porterò per sempre dentro me. Tu stammi vicino perché tutto questo dolore che mi lacera il cuore non lo riesco ad affrontare. Sei un bellissimo angelo, biondo e dagli occhi azzurri… quanto vorrei che tutto ciò sia solo un grande incubo. Ogni volta che chiudo gli occhi prego Dio, con tutta la forza che mi rimane, affinché mi possa risvegliare accanto a te, ma invano. A causa delle mie condizioni non potrò vederti per l’ultima volta e non potrò salutarti al funerale, ma credimi, amore mio, anche se non fisicamente, il mio cuore sarà lì e avrai quello che ti meriti. Sei stato fonte di forte orgoglio per me, hai iniziato da un piccolo bar che non contava niente e ti sei migliorato in così poco tempo: da Prestipino al caffé Epoca e da lì poi finalmente Ernesto. Era arrivata finalmente la nostra stabilità economica e mentale, il nostro futuro iniziava a prendere forma. Mi dicevi sempre che il prossimo passo sarebbe stato consolidare la nostra unione dando vita ad “un piccolo noi” ma il nostro destino è stato scritto diversamente. Sono sprofondata nello sconforto, hai lasciato questa vita senza donare un’altra vita che ti somigliasse e mi potesse dare una piccola possibilità di andare avanti. La tua assenza ha spezzato la mia vita senza preavviso. Dal più profondo del mio cuore ti cerco per chiederti di darmi la forza per reagire e capire la mia missione in questo mondo senza te. Ti prometto che ogni mio giorno ti apparterrà e che quando negli occhi di tua madre vedrò te, l’abbraccerò più forte ancora per sentirti vicino a me. Avrò io cura della tua famiglia, come fosse la mia.
Ti amo Angelo mio
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