CORONAVIRUS: Cimitero di Catania, Pietro Crisafulli disposto a scavalcare i cancelli per andare dal figlio Mimmo /VIDEO

Pietro Crisafulli davanti i cancelli del Cimitero

Non costringeteci a scavalcare i cancelli del cimitero di Catania per poter andare da mio figlio Mimmo”, queste le parole di Pietro Crisafulli

Al tempo del Coronavirus anche i cimiteri sono chiusi. L’unico ingresso, e con la dovuta autorizzazione, è consentito solo al trasporto delle bare con le salme. Ma, dopo oltre un mese di “Restate a casa”, c’è chi non riesce a stare lontano dalle tombe dei propri cari defunti. Fra questi Pietro Crisafulli, che davanti ai cancelli sbarrati del cimitero, lancia un appello: “Mi trovo al Cimitero di Catania, dove io tutti i giorni andavo a trovare a mio figlio Mimmo. Per colpa del Coronavirus siamo tutti impossibilitati ad andare a trovare i nostri cari, dunque mi appello al Sindaco Salvo Pogliese, al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a chi di dovere: concedeteci almeno un ora a settimana per poter visitare i nostri cari”.

“Dateci la possibilità di andare al cimitero”

Pietro Crisafulli, presidente di Sicilia Risvegli Onlus e responsabile della sede catanese dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, non ha dubbi: “Capisco la situazione attuale, infatti andrebbe bene entrare anche entrare al Cimitero con le dovute cautele: mascherine, guanti, tute e disinfettanti. Ma dateci questa possibilità”.

La triste fine di Mimmo Crisafulli

Alle 22:43 del 6 marzo 2017, all’incrocio tra via De Logu e Via Del Bosco, Mimmo, figlio di Pietro, che proveniva da Via Del Bosco, veniva travolto ed ucciso da una Smart condotta da Anastasia Conti, che non ha rispettato lo stop. Mimmo aveva 25 anni, e a lasciato la sua compagna e due figli. Per la cronaca, questo omicidio stradale in Italia è rimasto senza giustizia. Il padre aveva lottato fino alla fine, per far annullare il patteggiamento concesso, nonostante le clamorose proteste, ed opposizioni. 5 mesi e 10 giorni con la condizionale pena non menzione sul casellario giudiziale. Pena confermata dalla Corte Suprema della Cassazione lo scorso 11 febbraio. Adesso Pietro Crisafulli attraverso il suo nuovo legale, avvocato Davide Tirozzi si è rivolto alla Corte Europea di Strasburgo.

Da FanPage.it qui video intervista all’interno cimitero

“Non costringeteci a scavalcare i cancelli del cimitero”

“Sto soffrendo moltissimo – dice Crisafulli – non può esistere rischio di contagio fra noi e i defunti e la vastità del Cimitero di Catania ci permetterebbe di stare distanti l’uno dall’altro”. Il mio appello è rivolto anche a tutti i cittadini nella mia condizione. Non costringeteci a scavalcare i cancelli per poter vedere i nostri cari. Mimmo mi manca e non posso anche accettare questa angheria, abbiamo rispettato tutte le limitazioni, ma il Cimitero è un luogo sacro”.

Fonte

 

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*