Eutanasia e aborto nei paesi europei

Con questo articolo vogliamo dare una breve panoramica sulle leggi su eutanasia e aborto nei paesi europei. I dati sono presi dal sito internazionale della Clinica per l’aborto e la pianificazione famigliare (GynMed), EuNewsCivil Liberties Union for EuropeAnsa.

Austria: in Austria l’aborto è legale se viene eseguito prima della sedicesima settimana di gravidanza, dopo aver consultato un medico o un operatore sanitario. Se la donna ha meno di 14 anni di età è possibile effettuare l’interruzione anche dopo questo tempo. In Austria è consentita l’eutanasia passiva.

Belgio: qui è possibile abortire entro le 12 settimane, con alcune eccezioni legate a problemi di salute della madre. Dal 2014 in Belgio si può richiedere l’eutanasia senza limite di età. I minori richiedenti l’eutanasia devono essere in grado di intendere e di volere e devono avere una malattia terminale che causa forti dolori non alleviabili.

Bulgaria: in Bulgaria l’aborto è possibile entro le 12 settimane di gravidanza. Entro la ventesima settimana è possibile se ci sono delle complicazioni cliniche che mettono a repentaglio la vita della madre.

Cipro: qui è possibile abortire entro le 12 settimane, con un’estensione fino a 19 settimane in caso di stupro o incesto.

Croazia: In Croazia l’aborto è permesso entro le dieci settimane. In Croazia l’eutanasia è illegale.

Danimarca: qui è possibile abortire anche nel secondo trimestre della gravidanza, per motivi socioeconomici. In Danimarca sono ammesse le direttive anticipate di trattamento, l’applicazione del testamento biologico .

Estonia: è possibile fare richiesta di aborto entro le 11 settimane di gravidanza, ma si può ammettere entro le 21 settimane in caso di gravi problemi di salute, sia della donna che del feto.

Finlandia: In Finlandia l’aborto è legale e non esiste obiezione di coscienza. Qui è inoltre legale l’eutanasia passiva.

Francia: L’aborto è legale entro la 21esima settimana, anche se una legislazione flessibile permette di abortire in paesi dove è legale oltre tale scadenza. In Francia l’eutanasia volontaria è illegale.

Germania: qui l’aborto è legale solo su indicazione del medico, a causa di gravi problemi per la madre. L’aborto su richiesta (senza indicazione del medico) è illegale. L’eutanasia attiva in Germania è proibita, mentre è permessa quella passiva.

Grecia: In Grecia l’aborto è consentito entro le 12 settimane, e entro le 19 settimane in caso di stupro o incesto. Qualsiasi forma di eutanasia è illegale in Grecia.

Irlanda: In Irlanda l’aborto è illegale, ad eccezione dei casi in cui la madre è in pericolo di vita. In Irlanda l’eutanasia è illegale.

Italia: In Italia dal 1978 l’aborto è legale entro le 12 settimane. In Italia l’eutanasia è illegale.

Lettonia: In Lettonia l’aborto è legale entro le 12 settimane. In Lituania l’eutanasia attiva è illegale. In alcuni casi è permessa l’eutanasia passiva.

Lituania: In Lituania l’aborto è permesso solo nel caso di grave pericolo per la donna e per violenza sessuale. In Lituania l’eutanasia è illegale.

Lussemburgo: L’aborto è depenalizzato entro la dodicesima settimana. Qui l’eutanasia è legale, si tratta del terzo paese dell’UE a renderla tale: un malato terminale può richiederla e farla attuare, dopo la valutazione di un team di esperti.

Malta: a Malta l’aborto è permesso solo nei casi in cui la madre è in pericolo di vita. L’eutanasia è illegale.

Paesi Bassi: Nei Paesi Bassi l’aborto è consentito fino alla ventiquattresima settimana. Nei Paesi Bassi l’eutanasia è legale anche per i minorenni.

Polonia: In Polonia l’aborto è consentito solo in tre casi: pericolo di vita della madre, grave malformazione del feto e stupro. In questo paese l’eutanasia è vietata e considerata omicidio.

Portogallo: qui è possibile abortire pagando una tassa e previa consultazione di psicologi e assistenti sociali. L’eutanasia è reato, anche se è possibile sospendere i trattamenti più pesanti in alcuni casi “disperati”. Non si possono sospendere idratazione e alimentazione.

Regno Unito: l’aborto è legale fino alla ventiquattresima settimana di gravidanza. Non ci sono limiti di tempo se c’è un rischio che il bambino nasca con un grave handicap e se l’aborto può evitare alla madre danni permanenti “fisici o mentali”. L’eutanasia invece è al momento illegale.

Repubblica Ceca: si può ottenere di abortire con una richiesta scritta presentata a un ginecologo entro la dodicesima settimana. La richiesta può essere negata nel caso abortire sia troppo rischioso per la donna. L’eutanasia, qui non è legale, ma un malato può rifiutare l’accanimento terapeutico e i familiari possono autorizzare l’interruzione delle cure.

Romania: qui l’aborto è legale entro le prime 14 settimane e, per motivi medici, anche oltre il limite di tempo. L’eutanasia è proibita per legge.

Slovacchia: l’aborto è permesso dalla legge entro la dodicesima settimana e in stadi più avanzati della gravidanza per motivi medici. L’eutanasia invece non è legale, anche se permessa quando passiva.

Slovenia: l’aborto è legale su richiesta delle donne che non abbiano oltrepassato la decima settimana di gravidanza. I minori emancipati, ovvero che si mantengono da soli, non hanno bisogno del consenso dei genitori. L’eutanasia e il suicidio assistito sono reati criminali, ma è permessa in forma passiva.

Spagna: l’aborto è legale fino alla quattordicesima settimana di gravidanza e può essere esteso alla ventiquattresima in caso di rischi per la salute della donna o nel caso di gravi malformazioni del feto. Eutanasia passiva e suicidio assistito sono depenalizzati.

Svezia: a meno di “ragioni speciali”, l’aborto può essere praticato su richiesta entro la diciottesima settimana. Le “ragioni speciali”, che riguardano la salute della donna e del feto, sono valutate da una commissione nazionale per la salute, senza la possibilità di appello. Qui è legale l’eutanasia passiva. Il suicidio assistito non è reato, purché il malato sia capace di intendere e di volere e ne faccia esplicita richiesta.

Ungheria: In Ungheria l’aborto è legale nelle prime 12 settimane. In Ungheria il malato può ricorrere all’eutanasia passiva.

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