È un grido di dolore quello di Pietro Crisafulli, papà di Mimmo, un giovane che il 6 marzo 2017 è morto in un incidente stradale a Catania: uno scontro con un’auto, che non si è fermata allo stop, gli è costata la vita. Il pm, Andrea Ursino in un primo momento, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento; così il padre si è incatenato davanti il Tribunale di Catania, ha intrapreso una battaglia social ed è riuscito a far riaprire il caso. “Mi sento morto dentro, la mia vita non continua più e ho tentato più volte il suicidio. Ho tentato persino di buttarmi dall’ottavo piano” ci ha raccontato. Lui che ogni giorno si reca al cimitero di mattina e in un altarino, che ha costruito per Mimmo nel luogo dell’incidente, di sera. E non è finita qui: nella famiglia di Pietro diverse sono le vittime di incidenti stradali. A cominciare da suo fratello Salvatore, rimasto per anni in coma vegetativo a seguito di un incidente (e poi deceduto), fino ai suoi fratelli Agatino (morto) e Marcello. Una “maledizione” la definisce lui senza mezzi termini.
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