Morte Gaia e Camilla, l’Aifvs: “Assurdo che in Italia la colpa sia sempre del morto”

Alberto Pallotti presidente nazionale AIFVS

ROMA. Dopo la campagna mediatica denigratoria avviata nei confronti di Gaia e Camilla, le due giovanissime investite a Roma, il Presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della strada, Alberto Pallotti ha espresso il suo amaro disappunto.

Il leader dell’Aifvs, ha reso noto che una serie di luoghi comuni e banalità sulla strage stradale avvenuta su Corso Francia, sta prendendo piede come un’epidemia in tutto il Paese.”

Ho letto analisi superficiali – spiega Pallotti – anche da fonti in teoria autorevoli, che invece di essere sopra le parti, raccontando fatti accaduti, si sono lasciati andare a supposizioni, uccidendo due volte le vittime. Parlare di casualità, di concetti simili alla roulette russa, con l’intento di alleggerire la posizione dell’investitore e aggravare quella delle vittime, appare più una marchetta al potere che reale intento di raccontare giornalisticamente i fatti.”

Ho scritto anche a Carlo Nordio, – precisa il Presidente dell’Associazione – per il suo editoriale su ‘Il Messaggero’, che ha dipinto Gaia e Camilla come due ‘aspiranti suicide’, paragonandole ad uno sciatore incauto, travolto da una slavina, oppure ad un annegato nel mare crudele, a causa di un’abbondante abbuffata. La verità è che queste sono balle, è solo una vittima può saperlo. Abbiamo un imputato positivo all’alcol test, recidivo di ritiro della patente, che guidava fuori dai limiti di velocità. La famiglia Genovese non patirà l’ergastolo del dolore, perché Pietro fortunatamente non è morto. Pietro abbraccia i suoi familiari, parla con loro, si dispera con loro, gioirà in futuro con loro. Questi genitori hanno ancora una possibilità di insegnare, meglio di quanto hanno fatto fino ad oggi, a rispettare la vita umana. Invece, le altre due famiglie possono dire conclusa la loro normale esistenza terrena. È assurdo vedere che in Italia la colpa è sempre del morto, e che noi familiari, non solo dobbiamo confrontarci con simili tragedie, fatti di vuoti, silenzi, oblio e depressione, ma anche con terribili ingiustizie. Leggere come in questo caso parole feroci ed infondate, peraltro espresse da un’ex magistrato, ci fa capire l’amara realtà nel nostro Paese. Noi dell’Aifvs diciamo, a chi cerca di calpestare la dignità delle Vittime, che troverà sempre la nostra ferma opposizione, affinché venga applicata la Legge.”

Pietro Crisafulli, responsabile Aifvs della sede di Catania, si tratta di terrorismo puro contro le vittime, in cui vengono diffuse dai media nazionali notizie false, nei quali si attribuisce la colpa alle due vittime Gaia e Camilla. Vorrei che la smettessero Nordio, Sallustri ed altri, di raccontare fandonie, che rispettassero le vittime che in questo caso sono due. Ormai siamo abituati a sentire che tutti i morti ammazzati negli incidenti stradali devono avere torto, e purtroppo io ne so qualcosa! Mio figlio Mimmo di 25 anni padre di due bambini ucciso a Catania il 6 marzo 2017, nonostante avesse ragione al 100% gli è stata attribuita una responsabilità inesistente. Siamo ancora in cerca di giustizia. La difesa di chi lo uccise, con artifici e raggiri con la complicità della magistratura catanese prima tentarono di insabbiare la sua morte, chiedendo l’archiviazione, poi chiesero ed ottennero durante le indagini preliminari il patteggiamento senza un processo, condannando Anastasia Conti alla misera ed illegale pena nemmeno sulla carta, a 5 mesi e 10 giorni di reclusione con la condizionale, pena non menzione sul casellario giudiziale. Adesso stiamo aspettando l’ultimo atto dalla cassazione che ci sarà il 11/02/2020. La vera condanna l’abbiamo noi, si chiama la sofferenza dell’ergastolo del dolore, che adesso vivranno in eterno i genitori delle ragazze.

mde

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